.
esplora per temi
Home
Diari
Cultura
Politica
Viaggi
Sport
Tecnologie
Economia
Lavoro
Scienza
Società
REGISTRATI
/
LOGIN
Annunci online
Donare un sorriso è più facile di quanto credi >>
HOMEPAGECHIARELETTER
VALIDERAGION
19 marzo 2010
Bruno Tinti
Le ramanzine del presidente
Io ho
una sorella
a cui sono affezionato assai, molto intelligente e determinata. Quando eravamo piccoli ogni tanto litigavamo e lei, che aveva una lingua affilata, aveva spesso la meglio. Un giorno arrivai a un tale punto d’ira che, come si dice a Roma, glie menai. Lei cominciò a piangere e arrivò mia madre
. Non mi sgridò subito; si informò di quello che era successo e poi disse a mia sorella che aveva avuto torto
nel merito
e nel portarmi all’esasperazione con i suoi toni saccenti
; poi si rivolse a me e mi spiegò che la violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci; cosa che mi ricordo ancora oggi e che non è il minore dei motivi per cui ringrazio mia mamma.
Adesso
il presidente della Repubblica
ci ha spiegato che “Vanno rispettate l’autonomia delle indagini e l’autonomia degli interventi ispettivi disposti dal ministro della Giustizia”; che è un po’ come se mia mamma, quando sentì piangere mia sorella, ci avesse detto: rispettatevi e non litigate.
Siccome Napolitano ha scritto uno spiegone sui limiti degli
interventi del Csm
che non può pronunciarsi preventivamente sulle ispezioni, in realtà ha fatto pure peggio di così. Come non hanno mancato di rilevare B&C, ha detto che Alfano aveva il diritto di inviare a Trani gli
ispettori
.
C
he non è vero. Come ho cercato di spiegare su Il Fatto del 15 marzo, Alfano ha disposto un’ispezione in contrasto con la legge: perché il ministro può disporre ispezioni solo di
natura amministrativa
; perché, come ha detto espressamente, la cosiddetta ispezione era in realtà un’indagine disciplinare sui magistrati della Procura di Trani; perché il ministro non ha competenza per questo tipo di indagini e comunque, dal 2006, la legge ha previsto esplicitamente che essa spetta al pg presso la Corte di Cassazione; perché nessuno può far finta di ignorare che questa ispezione serve: a) a ficcare il naso nell’indagine; b) a intimidire i magistrati di Trani; c) a strombazzare sui media presunte “patologie” che, in ogni modo, devono essere risolte solo con gli strumenti processuali.
Adesso perché Napolitano, se proprio sente il bisogno di intervenire, non fa come fece mia mamma? S’informi, attribuisca
torti e ragioni
e distribuisca ramanzine mirate e pertinenti che non si prestino a strumentalizzazioni.
Da Il Fatto Quotidiano, 19 marzo 2010
Nel paese dei Moratti - Sarroch-Italia
permalink
|
stampa
condividi:
7 commenti
tags:
napolitano
inchiesta
trani
alfano
ispettori
sfoglia
febbraio
aprile
NEWS DALLA CASA EDITRICE
IL BLOG DELLA CASA EDITRICE
CORRIAS GOMEZ TRAVAGLIO
di OLIVIERO BEHA
di BRUNO TINTI
di VANIA LUCIA GAITO
di LORETTA NAPOLEONI
IL SOCIALNETWORK
UN PROGETTO DI RESISTENZA
Chi sono
leggi tutta la biografia
Il libro
leggi il post
LA QUESTIONE IMMORALE
Presentazione
Rassegna stampa
Acquista il libro
leggi il post
Prossimi appuntamenti
Archivio
in questo blog
in tutti
Blog letto1 volte
Rss 2.0
Atom
Diffondi
incolla il codice sottostante nel tuo blog o sito
<a href="http://togherotte.ilcannocchiale.it" target="_blank"><br> <img src="http://www.ilcannocchiale.it/blogs/templates/chiarelettere/immagini/toghe_rotte.gif" border="0px" title="toghe rotte" alt="toghe rotte"> </a>