Signor Presidente, il
Senato ha approvato l’emendamento Fleres alla legge che ha istituito lo
scudo fiscale. Se anche la Camera lo approvasse, Lei resterebbe
l’ultima difesa.
Signor Presidente, con questo emendamento una
legge già odiosa diventerà uno strumento di illegalità. I beneficiati
dallo scudo non potranno essere perseguiti per reati tributari e di
falso in bilancio, il mezzo con cui sono stati prodotti i capitali che
lo Stato “liceizza”; e intermediari e professionisti che ne cureranno
il rientro non saranno tenuti a rispettare l'obbligo di segnalazione
per l'antiriciclaggio; insomma omertà, complicità, favoreggiamento.
Le
prime due previsioni, in realtà, non cagioneranno un grave danno al
concreto esercizio della giustizia penale: da anni (dal 2000) una legge
costruita all’esplicito scopo di impedire i processi penali in materia
di reati fiscali assicura l’impunità alla quasi totalità degli evasori.
Perché l’evasione fiscale costituisca reato bisogna evadere un’imposta
superiore a 103.000 euro per ogni anno di imposta; e i casi di evasione
superiori a tale soglia si aggirano intorno al 10 % del totale. E’ormai
impossibile celebrare un processo per falsa fatturazione, e dunque
anche per frode all’Iva comunitaria: quando si scopre una “cartiera”
(una società che emette fatture false) e quindi si scoprono gli
“utilizzatori finali” (secondo una recente definizione che ha avuto
molto successo) di queste fatture, poi non si può fare un unico
processo ma tanti quanti sono i luoghi in cui questi utilizzatori hanno
il loro domicilio fiscale; il che è fonte di tali sprechi di tempo e di
risorse da garantire nella quasi totalità dei casi la prescrizione.
Infine, una delle forme più insidiose di evasione fiscale, quella
commessa mediante la sistematica falsificazione della contabilità (il
sistema seguito dalla quasi totalità degli evasori), è stata
considerata un reato lieve, punito con una pena massima di 3 anni di
reclusione; il che significa che nessuno va mai in prigione per via di
sospensione condizionale della pena, indulto, affidamento in prova al
servizio sociale.
Quanto al falso in bilancio, non è certo una
novità che dopo la riforma della legislazione societaria voluta dal
governo Berlusconi (che ha consentito allo stesso Berlusconi di essere
assolto in molti processi in cui era imputato per questo reato), in
Italia di processi del genere non se ne fanno più: il falso in bilancio
è divenuto un reato fantasma, che c’è in astratto ma non si processa
mai in concreto.
Ma la nuova legge contiene una norma che è una
calamità: essa assicura l’impunità a trafficanti di droga, di armi, di
donne, sequestratori di persona e altri delinquenti di grosso livello.
Signor
Presidente, il danaro non ha colore, non odora diversamente a seconda
del reato da cui deriva, non ha etichette che lo identifichino. Il
provento dell’evasione fiscale e del falso in bilancio non si
differenzia visivamente dal riscatto pagato dalla famiglia del
sequestrato o dal ricavo del traffico di esseri umani. I trafficanti di
droga colombiani portano il loro denaro a Miami e lo “ripuliscono”
pagando circa il 50 per cento: questo è il prezzo del riciclaggio. Se
passasse questa legge, avremmo un riciclaggio di Stato, per di più
assolutamente concorrenziale con quello praticato dai professionisti
del settore: lo scudo fiscale costa solo il 5 per cento.
E’
vero, la nuova legge prevede che la possibilità per banche e altri
intermediari di non rispettare l'obbligo di segnalazione per
l'antiriciclaggio sia limitata ai reati fiscali e al falso in bilancio.
Ma, signor Presidente, chi glielo spiegherà alle banche (che certamente
non hanno molto interesse a scoraggiare queste iniziative da cui
ricavano dei bei soldi) che i capitali che rientrano provengono da un
traffico di armi e non da evasione fiscale? Come distinguere il
provento dell’evasione fiscale da quello di altri truci e violenti
delitti?
Non si può, signor Presidente: questa legge garantirà ai peggiori delinquenti una prospera e sicura verginità.
Signor
Presidente, questa legge è una bandiera dell’illegalità: dove non avrà
concreti effetti sul piano penale, trasmetterà un messaggio di
opportunismo: renderà evidente a tutti che adempiere ai propri obblighi
tributari, a principi etici irrinunciabili nella gestione delle
imprese, è un’ingenuità, peggio è antieconomico. E’ una legge
criminogena perché favorirà la futura evasione fiscale, convincendo
tutti che “pagare le tasse” è cosa inutile, perfino stupida, tanto,
prima o poi…. E dove invece e purtroppo avrà concrete conseguenze, si
tratterà di un formidabile favoreggiamento nei confronti delle forme
più gravi di delinquenza organizzata. Polizia, Carabinieri, Guardia di
Finanza e Magistratura non potranno nemmeno trovare le prove di
questireati, forse conosciuti per altre vie, poiché il provento del
reato sarà ormai sparito.
Signor Presidente non firmi questa
legge; eviti che il nostro Paese sia sospinto ancora più in fondo nel
precipizio di illegalità, peggio, di immoralità che ci sta separando
dai Paesi civili.
